domenica 4 settembre 2016

La Direzione Generale della Pubblica Amministrazione

L'ENA (L'École nationale d'administration) fu istituita il 9 ottobre 1945 dal governo provvisorio presieduto da Charles de Gaulle per garantire la formazione di una nuova classe dirigente per la neonata repubblica in seguito alla sconfitta del regime collaborazionista di Vichy. Protagonista della sua creazione fu il ministro Michel Debré. L'obiettivo era di creare una classe amministrativa unitaria tramite un concorso unico, affermando quindi il principio meritocratico contro quello clientelare e/o di cooptazione. La scuola aveva inizialmente sede nel quartiere parigino di Saint-Germain-des-Prés. Nel 1992 il primo ministro Edith Cresson - malgrado forti resistenze - decise il trasloco della scuola da Parigi a Strasburgo, che si è completato nel 2005 dopo dieci anni di transizione. La sede storica parigina è stata rilevata da Sciences Po, l'istituto universitario da cui proviene la maggior parte dei futuri allievi dell'ENA.L'istituzione dell'ENA si fondava sul duplice obiettivo di fornire allo Stato una classe dirigente di alto livello e al contempo di garantire a tutti i giovani cittadini un accesso giusto ed equo alla funzione pubblica fondato esclusivamente sul merito. Gli allievi della scuola sono selezionati attraverso un concorso particolarmente rigoroso. Ogni anno, su tremila candidati solamente ottanta sono effettivamente ammessi.L'obiettivo dell'ENA è di fornire ai futuri alti funzionari una formazione interdisciplinare. Il ciclo di formazione dura complessivamente ventiquattro mesi suddiviso in dodici mesi di studio e dodici mesi di tirocinio, effettuati in prefetture, rappresentanze diplomatiche ed imprese.
L'esperienza francese ci deve insegnare che una classe dirigente indottrinata con la giusta etica, morale ed efficenza puo' costruire un macchina amministrativa statale invidiabile. Se volessi proseguire con il mio pensiero Presidenziale Italiano, immaginerei una Direzione Generale della Pubblica Amministrazione direttamente sotto l'alveo Presidenziale, con la conseguente abolizione del Ministero della funzione Pubblica. La ragione di fondo di una scelta di questo tipo risiede esclusivamente nell'intenzione di trasformare la piaga burocratica nostrana in un vanto. Ve lo immaginate un Capo dello stato eletto dal popolo che vuole presiedere una pubblica amministrazione fatiscente? Il Presidente eletto dal popolo nomina il Direttore generale, ovviamente tutte le norme per veci e vacanza dell'uno e dell'altro vengono stabilite di conseguenza. Il Presidente entrante può decidere di continuare con con il Direttore gia' esistente o nominarne uno nuovo di sua scelta.
Il compito del Direttore Generale sara' quello, iniziale, di istituire la Scuola della Pubblica amministrazione  che, come quella francese, puntera' a formare un elite dirigenziale ed a cui si potra' accedere solo per concorso unico. Egli sara' responsabile anche per la nomina dei dirigenti principali della macchina pubblica vista l'approvazione da parte del Presidente della Repubblica. Ogni ente locale sara' libero di introdurre innovazione ma sara' compito della Direzione Generale quello di monitorare le eccellenze amministrative italiane ed uniformarle a livello nazionale. L'ANAC od un dipartimento corrispondente, continuerebbe con le sue funzioni di 'intelligence' per il contrasto e la prevenzione della corruzione, senza pero' scavalcare il principio democratico dello stato di diritto. Il Direttore Generale, di sua iniziativa o su proposta del Capo dello Stato, nomina anche il Capo della Protezione Civile che, quindi, passerebbe sotto la responsabilita' diretta della Presidenza della Repubblica. Il motivo di tale scelta risiede anche questo nell'intenzione di migliorare l'efficenza e soprattutto l'operativita' in caso di emergenze. Oltre ai compiti ordinari che già possiede, la Protezione Civile avra' anche poteri speciali di commissariamento di Enti locali deficitari per quanto riguarda la protezione sismica, il dissesto geologico ed idrogeologico ed i piani di evacuazione. E' fondamentale immaginare una continua comunicazione e cooperazione tra ANAC, Protezione Civile ed il Direttore Generale per garantire fluidita' e continuo miglioramento dei servizi pubblici.
Sara' compito della Direzione Generale quello della negoziazione dei contratti nazionali dell'impiego pubblico.
Per finire vorrei dire che immagino un sistema di questo tipo in un Italia con molte meno Regioni di quelle attuali, massimo 5-8 e che quindi si presterebbe alla possibilita' di nominare meno dirigenti pubblici ma con piu' poteri di coordinamento e controllo.

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